Gian Piero de Bellis

Contro le scuole stataniche e statocratiche

(Settembre 2004)

 


 

La voce dell'insegnante mi arriva lontana, come dall'oltretomba. Sono qui a scuola, alla quinta ora, in questo mondo di morti, con i miei compagni, zombi come me, mentre fuori splende il sole e ci sarebbero tantissime cose interessanti da fare, da apprendere, da sperimentare.

Un mio amico, anarchico di professione, l'altro giorno è sceso in piazza a manifestare a favore della scuola pubblica, vale a dire della scuola di stato. Quando anche i cosiddetti anarchici difendono questa merda fusa chiamata scuola di stato vuol dire che non c'è più speranza. Gli hanno spappolato il cervello, poveretto.

Quel cretino di pisanu giuseppe tuona contro le scuole coraniche e islamiche. Che dire allora delle scuole stataniche e statolatriche!
Nessuna voce che si levi contro il ministero della pubblica distruzione.
Tutti vogliono la riforma della scuola.
Ma la scuola va abolita, punto e basta.

L'educazione è un'altra cosa.
L'apprendimento non avviene a scuola ma nel corso delle esperienze di vita, a contatto con persone ricche di qualità, viaggiando, navigando su Internet, lavorando ad un progetto reale, o in mille altri modi, ma non a scuola e non certo nella scuola di stato.

E invece no, siamo qui, seduti da cinque ore ad ascoltare un deficiente che parla, ad imparare l'inglese da una persona che non sa pronunciare correttamente una parola di inglese, a imparare la matematica da uno che sa solo assegnare equazioni, a studiare la storia con una per cui lo stato è la risoluzione di tutti i problemi. Parla male della merda nera e bene della merda rossa (altri fanno l'opposto) ma nessuno si rende conto che sempre merda di stato è.

Questa perdita di tempo senza fine che è la scuola di stato io non la sopporto più. Si sta portando via quelli che potrebbero essere gli anni più belli della mia vita.
Mi devo ribellare, bisogna che tutti ci ribelliamo a questa farsa.
I nostri genitori non ne sono stati capaci a adesso ci fanno passare attraverso lo stesso cammino fatto di idiozie spacciateci da nullità.
Aveva ragione Bernard Shaw: chi sa fa e chi non sa fare insegna.

È suonato il campanello.
Per oggi l'indottrinamento statanico è finito.
Domani riprende la manipolazione.

Per gli altri.

Io ho deciso.
Seguo Mark Twain.

Non lascerò che la scuola interferisca con la mia educazione.

 

 


[Home] [Top] [Sussurri & Grida]