Gian Piero de Bellis

L’Italia: il paese degli Spatuzza e dei Tartaglia

(Dicembre 2009)

 


 

Parlare dell’Italia e degli italiani è un po’ come perder tempo in cose del tutto inutili, un girare a vuoto intorno al nulla.

Allora perché parlarne?

Perché la speranza è l’ultima a morire; e benché sia convinto che coloro che si definiscono italiani non hanno alcun futuro, altri che vivono in Italia e che hanno messo da parte la loro italianità a vantaggio della loro razionalità o umanità (esseri umani razionali) potrebbero un bel giorno stancarsi davvero di vivere in un paese di idioti e decidere sul serio che è ora di cambiare tutto.

E cambiare tutto vuol dire che, da quel momento in poi, i sinistri e i dritti (cioè i politici, i magistrati, i giornalisti, gli insegnanti statali, gli avvocati, i commercialisti, i notai, i burocrati, i banchieri, i passacarte, i caramba, le forze del disordine e via dicendo) non contano più niente nella vita delle persone.

Attualmente invece queste categorie del tutto parassitarie contano, eccome, con una mano nelle tasche della gente per derubarla e l’altra sugli occhi degli individui per impedire loro di rendersi conto di cosa sta accadendo.

Le caratteristiche dei componenti queste categorie possono, grosso modo, essere illustrate facendo riferimento a due personaggi i cui nomi sono circolati di recente (fine 2009) presso il grande pubblico. Essi sono:

Gaspare Spatuzza: onorata figura originaria del quartiere Brancaccio di Palermo, autore (pare) di 40 omicidi e di vari attacchi con uso di bombe. Questo egregio individuo, pentitosi dei suoi piccoli peccati di gioventù, è diventato ora colonna portante della giustizia di stato, noto anche con l’appellativo: la bocca della verità.

Massimo Tartaglia: esimio ingegnere elettronico, luminare delle scienze, il suddetto Tartaglia è diventato famoso per le sue gesta eroiche in quel di Milano (lancio di una statuetta), gesta celebrate da tutto il popolo dei “progressisti” di cui abbonda questa mirabile terra d’Italia.

Ci sono poi altri lati che caratterizzano queste due persone come veri italiani e li apparentano alle categorie di cui si parlava sopra.

Soffermiamoci brevemente su tali aspetti elencandone i termini qualificativi:

- violenti
- impulsivi
- bugiardi
- voltagabbana
- psicolabili
- irresponsabili

Queste caratteristiche, così genuinamente italiane, sono accentuate in maniera estrema nelle figure sociali di cui sopra, le quali figure costituiscono l’asse portante dell’Italia del nuovo millennio. Per questo possiamo parlare dell’Italia come del paese degli Spatuzza e dei Tartaglia. E possiamo definire l’Italia contemporanea come un grande carcere manicomiale.

 

 


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