Gian Piero de Bellis

Gli statali: una manica di malati mentali terminali

(Novembre 2009)

 


 

Le esperienze in cui i rappresentanti dello stato (magistrati, poliziotti, rappresentanti eletti ad una carica, ecc.) si comportano da puri e semplici malati mentali, debosciati o loschi figuri, si moltiplicano in Italia come nel resto d’Europa.

Oramai solo i ciechi non vedono la sporcizia e il fetore che emanano da queste entità chiamate stati che non sono altro che una serie di bande criminali a base territoriale che infestano e appestano a più non posso la vita degli esseri umani.

Certe volte i comportamenti di questa peste sono del tutto ridicoli. Se avessimo una macchina da ripresa è certo che ci impedirebbero di riprendere le scene tanto avrebbero paura del riso che certe immagini messe su YouTube susciterebbero presso molti. Quindi  alle immagini visive sostituiamo il racconto.

 

Mercoledì 4 Novembre 2008. Linea ferroviaria Domodossola-Briga. Una linea del tutto disastrata, pochissimo servita, in cui i tempi di percorrenza (treno + autobus) possono arrivare in alcuni casi a 1 ora e 53 minuti per un tragitto di 41 chilometri.

E i treni che uno prende per arrivare a Domossola dall’Italia sono, in molti casi, pure e semplici stalle ambulanti. Oppure, per ripartire da Domodossola verso Rho o Novara certe volte bisogna attendere quasi due ore per quella che viene chiamata, ma è una beffa assoluta, la coincidenza.

Anche solo per questo il responsabile delle Ferrovie Italiane andrebbe impiccato al più alto pennone di modo che sia visibile a tutti la fine che fanno i mangiapane a tradimento. Chiaramente la mia è una semplice constatazione e niente affatto una minaccia.

Comunque, per tornare in argomento, su un treno della suddetta linea nel suddetto giorno, dopo essermi seduto in attesa che il treno ripartisse (quindici lunghi minuti di attesa a non far nulla, giusto per farci incattivire ancora di più nei riguardi del suddetto responsabile delle Ferrovie) ecco che vedo entrare nel vagone i primi loschi figuri, i capetti in divisa della mafia locale conosciuta sotto la denominazione tecnica di finanzieri o poliziotti di stato o guardie di confine. Insomma, gente dal cervello assolutamente limitato come sono i limiti idioti che essi vogliono imporre alla gente.

Quale è la funzione di questi mentecatti? Andare a porre domande cretine (Lei dove sta andando? Lei cos’ha da dichiarare) e andare a frugare nelle valigie della gente alla ricerca di ... cioccolatini, formaggi, prosciutti, panini alla bresaola, e roba del genere.

Vedendo questi mentecatti in azione mi è venuto un magone, come quando vedi l’essere umano ridotto ad un escremento di merda. E costoro chiamano questa sceneggiata da deficienti, lavoro, o addirittura servizio pubblico! Ecco allora formularsi in me la chiara idea che questi non siano altro che malati mentali terminali. Pericolosi talvolta, perché questi figuri ti possono anche prendere, riempire di botte e poi lasciarti morire con le costole rotte in qualche cella. Com’è d’altronde avvenuto varie volte, anche recentemente.

Dopo un po’ che hanno fatto la loro sceneggiata, i mentecatti si sono ritirati, per passare al vagone successivo, a ripetere la stessa pagliacciata, per poi, infine, ritirarsi nei loro covi a grattarsi le palle per un paio d’ore, fino all’arrivo del prossimo treno.

Vedendoli andarsene mi sono detto: tranquillo, la spazzatura umana ha traslocato altrove. Pensavo già di immergermi nella lettura quando vedo aprirsi la porta dello scompartimento e, chi ti arrivano, ... i capetti in divisa della banda confinante. A questo punto c’e stata l’assoluta conferma di avere a che fare con dei malati mentali terminali, i quali si credono davvero padroni totali nell’ambito delle loro gabbie nazionali. Tutti a ripetere la stessa sceneggiata, alla ricerca di cioccolatini o mortadelle che non puoi importare dall’una o dall’altra parte del confine se non hai pagato il pizzo alle cosche mafiose dell’una o dell’altra parte.

Mi ricordo allora un’estate di molti anni fa, in un paesino italiano ai confini con la Svizzera. Eravamo andati a piedi oltre il confine e avevamo comprato delle banane. Al rientro la guardia di confine ce le voleva sequestrare perché quello era un monopolio di stato, quindi merce di cui era proibita l’importazione. Mia madre ce le fece mangiare. Alla guardia lasciammo le bucce.

Insomma, per chi ancora non l’avesse capito, lo ripeto: lo stato è composto da malati mentali terminali. Alcuni sono pericolosi, altri sono innocui ma del tutto inutili, altri ancora, la maggior parte, sono zecche fastidiose che complicano e intristiscono la vita degli esseri umani.

Ancora per poco!

 

 


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