Gian Piero de Bellis

Le leggende metropolitane dei compagnuzzi di Hitler e Goebbels

(Agosto 2010)

 


 

Una volta, genitori scervellati e governanti autoritarie raccontavano ai bambini, per farli stare buoni, storie spaventose di orchi e lupi e streghe che sarebbero venuti a mangiarli o a punirli se non si comportavano bene e non stavano zitti e buoni.

Al giorno d’oggi i gruppi di potere attraverso i loro servi prezzolati, gli intellettuali e i giornalisti, inventano e mettono in giro favole aggiornate di orchi e lupi, che vanno sotto il nome di “leggende metropolitane”. Facciamo alcuni esempi di queste leggende:

1. La Nestlé e il latte in polvere. Nel luglio del 1977, a partire dagli Stati Uniti, fu lanciato un boicottaggio contro la Nestlé accusata di spingere le madri nei paesi sottosviluppati (soprattutto in Africa) a usare il latte in polvere invece dell’allattamento naturale. Questa accusa, di cui è difficile trovare su Internet prove a sostegno (nomi, date, luoghi, fatti) fa apparire le donne africane come marionette nelle mani della Nestlé, incapaci di prendere decisioni riguardo alla alimentazione dei loro neonati. In secondo luogo, e questo è l’aspetto che rende l’accusa inverosimile (o quantomeno ne limita molto il peso), fa credere che la vendita di latte in polvere nei paesi sottosviluppati sia una opportunità per profitti giganteschi mentre, a detta degli stessi promotori del boicottaggio, rappresentava solo il 2% delle vendite della Nestlé (dato Aprile 1982).

2. Starbucks e il caffè sottocosto. La compagnia americana Starbucks è stata accusata (ad esempio in Inghilterra) di installare vari punti di vendita in una stessa zona (con una gestione anche in pura perdita) solo per tagliare le gambe alla concorrenza e poi chiudere questi punti di vendita una volta che i concorrenti avessero lasciato il campo. La realtà invece si è mostrata molto diversa, con una serie di altre compagnie che si sono installate nelle città inglesi (ad es. ad Oxford: Caffè Nero, Caffè Rouge, Costa Caffè, Pret a Manger, etc.) e Starbucks che ha chiuso parecchi locali, il tutto nell’ambito del normale gioco della concorrenza.

3. Monsanto e i semi sterili. La compagnia americana Monsanto è accusata di dominare il mercato dei semi geneticamente modificati e di fare pressioni sugli agricoltori (quelli soliti dei paesi sottosviluppati) perché li utilizzino. La Monsanto agisce così, si sostiene, per legare a sé per sempre gli agricoltori, costretti a comperare tutti gli anni i semi “sterili” dalla Monsanto. Nel caso della Monsanto si intrecciano poi tutta una serie di altre leggende metropolitane che hanno a che fare con:
a. L’idea della impresa multinazionale come orco gigantesco che tutto riesce a dominare e a manipolare. Pochi sanno però che il fatturato della Monsanto è inferiore a quello della Coop Italia e molti fanno finta di ignorare che gli agricoltori, in tutto il mondo, sono più sensibile ai loro interessi che a quelli della Monsanto.
b. L’idea dei semi geneticamente modificati come opera del diavolo. Qui si passa volutamente sotto silenzio il fatto che il mais stesso non esisteva in natura ma è stato “creato” da incroci operati dagli agricoltori e quindi è un OGM (organismo geneticamente modificato). E, per parlare di un altro caso, anche la fermentazione con cui si ottiene la birra è una modificazione transgenica, per cui, se diamo retta ai diffusori di leggende metropolitane, birra e polenta dovrebbero essere considerati alimenti del diavolo.
c. L’idea che i semi geneticamente modificati siano sterili.

Una volta appurata l’esistenza di leggende metropolitane che amplificano o distorcono taluni fatti fino al punto da fabbricare pure e semplici menzogne, è necessario capire chi sono questi professionisti della bugia e quali sono i loro ispiratori e i loro fini. A questo riguardo è utile riflettere su due affermazioni:

“Attraverso un uso astuto e ripetuto della propaganda possiamo far credere alle persone che il paradiso sia l’inferno o che una vita estremamente miserabile appaia come il paradiso.” (Adolf Hitler)

“Se proclami una bugia colossale e continui a ripeterla, arriverà il momento in cui le persone crederanno a questa bugia. Comunque essa può sopravvivere solo se lo Stato riesce ad isolare le persone dalle conseguenze politiche, economiche e militari della menzogna. Diventa quindi di importanza vitale che lo Stato usi tutto il suo potere per reprimere il dissenso, perché la verità è il nemico mortale della menzogna e quindi, in linea generale, la verità è la più grande nemica dello Stato". (Joseph Goebbels)

Ecco allora che scopriamo chi sono, al giorno d’oggi, i diffusori delle menzogne assolute: i veneratori del potere, gli adoratori dello stato, gli elementi criminali, i parassiti, i bigotti e i luddisti, tutti politicamente corretti e moralmente corrotti. In pratica i politici, i giornalisti e gli intellettuali statalisti al soldo dello stato.

Il loro obiettivo è quello di instillare paure di modo poi che il Grande Fratello Stato potrà avere buon gioco a controllare tutto e a soffocare tutto, in nome della sicurezza.

La loro strategia è copiata pari pari dal genio (malefico) della propaganda e buon padre di famiglia (sei figli tutti uccisi prima di suicidarsi con la moglie), l’ometto Joseph Goebbels, e consiste nel ripetere bugie colossali talmente tante volte da farle apparire, alla fine, come indiscusse verità; questo almeno presso persone ingenue e credulone. Purtroppo la scuola di stato di queste persone ne ha plasmate davvero tante!

Allora, quale modo migliore di qualificare questi diffusori di leggende metropolitane, cioè di menzogne colossali che loro spacciano come verità sublimi, se non definirli con il termine appropriato di Goebbelsiani.

Il termine va però usato con moderazione e non certo come epiteto offensivo da scagliare alla prima occasione contro qualcuno che la pensa in maniera diversa o per cercare di bloccare una discussione. In sostanza esso va impiegato solo quando la comprovata bugia è ripetuta in continuazione, fino a creare una leggenda metropolitana accettata da molti a scatola chiusa. A quel punto la qualifica di Goebbelsiani per i propagandisti della menzogna è davvero necessaria. In sostanza, quando si caratterizza uno come Gobbelsiano vuol dire che non se ne può proprio più delle sue assurde idiozie e colossali menzogne, ripetute e diffuse in perfetta malafede.

Verificare i dati, scrutinare la fonte, comparare fonti e dati differenti su uno stesso fatto o questione: questo è il compito delle persone sensate, desiderose di conoscenza.

In questo modo coloro che sono alla ricerca sincera della conoscenza riusciranno ad affossare i Goebbelsiani e tutti i loro seguaci, a far emergere la verità e “la verità ci renderà liberi”.

 

 


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