Gian Piero de Bellis

I cretinetti e la governante: una farsa italiana

(Agosto 2010)

 


 

In questi giorni (Agosto 2010) di turbolenza governativa (una delle tante) i tromboni del giornalismo e della politica ripetono una frase che, più la sento, più mi lascia allibito: “l’Italia va governata”.

Va notato subito che si parla sempre dell’Italia riferendosi con ciò a 60 milioni di persone. Sarebbe invece più corretto e onesto dire: "le persone vanno governate", ma questo non suonerebbe più tanto bene e darebbe adito ad una serie di riflessioni e di considerazioni. Vediamo allora di renderle esplicite queste possibili riflessioni e considerazioni.

Riflessioni. Se affermiamo che una persona o un gruppo ha bisogno di essere governato vuol dire che esso è composto da individui non autosufficienti o da bambinetti screanzati e maleducati che necessitano, per l’appunto, di ... una governante. Di qualcuno, in altre parole, che si prenda cura di loro (se non sono autosufficienti) o che li metta in riga, li controlli, li disciplini (se sono degli screanzati). Insomma, per dirla in maniera chiara, la necessità di una governante si imporrebbe per il fatto che si considera gli “Italiani” come dei minorati incapaci di farcela da soli o dei bambinetti da guidare per mano. Che questo sia vero per molti che vivono in Italia non ho esitazione a riconoscerlo. Che questo si applichi a 60 milioni di persone faccio estremamente fatica a crederlo. E poi, mi sorge la domanda: se 60 milioni di Italiani hanno bisogno della governante, come è possibile che la governante, anch’essa italiana, non faccia parte dei minorati o dei bambinetti indisciplinati e riottosi? Non avrebbe anche lei bisogno di una governante (possibilmente non italiana ma marziana) che la indirizzi? Siamo qui al classico problema: chi controlla i controllori (quis custodiet ipsos custodes ? - Giovenale).

In sostanza il problema sarebbe insolubile nell’ambito della formulazione corrente (l’Italia, cioè gli Italiani, va governata) a meno di effettuare giochi di prestigio che, per magia, facciano sparire le falsità (gli italiani tutti bambinetti bisognosi di una governante) e le incongruità (solo i governanti non sono bambinetti e non hanno bisogno di una governante) contenute in questa formula.

Invece, non solo le falsità e le incongruità vanno messe in luce e rese note ai quattro venti, ma occorre andare più oltre ed effettuare delle considerazioni sulla scientificità di tale formula.

Considerazioni. Il processo scientifico si basa sulla formulazione di ipotesi e sulla loro verifica. Ciò può avvenire in laboratorio o, nel caso di fenomeni sociali, attraverso l’analisi rigorosa dei fatti. E i fatti hanno proclamato più e più volte che la società (vale a dire le molteplici relazioni tra gli esseri umani) è un meccanismo altamente complesso che funziona attraverso una serie infinita di feed-backs e di aggiustamenti continui che nessuno è in grado di controllare e gestire centralmente. Tutte le volte che ciò è stato fatto (ad esempio sotto Lenin e Trotsky subito dopo la Rivoluzione d’Ottobre) la società è andata incontro allo sfacelo. La fine degli stati comunisti è la manifestazione più lampante della impossibilità (teorica e pratica) di una governante che gestisca tutta una società. La cibernetica di Wiener, l’omeostasi di Hashby, la teoria dei sistemi di von Bertalanffy, l’autopoiesi di Maturana e Varela, la catallassi di Hayek e le analisi di tutti coloro che hanno messo in luce l’esistenza diffusa di processi di auto-organizzazione nella sfera biologica e sociale, rappresentano il superamento della concezione infantile dell’esistenza di un deus ex machina, nel nostro caso lo stato come governante, che tutto prevede e che a tutto provvede, gestore “mirabile” della vita di milioni di persone.

 

Queste brevi riflessioni e considerazioni mi portano quindi a trarre delle conclusioni inquietanti (ma necessarie) in riferimento a tutti coloro che esprimono apertamente o condividono implicitamente la formula: “l’Italia va governata”.

(1)  Innanzitutto che essi ignorano buona parte delle formulazioni e del dibattito scientifico degli ultimi 60 anni.

(2)  In secondo luogo, che i loro cervelli e i loro occhi sono talmente chiusi che essi si rifiutano non solo di trarre le conclusioni dal fallimento dei governanti e pianificatori centrali ma anche di riconoscere la funzionalità ed efficacia di sistemi auto-organizzati (come Internet o il libero scambio) che essi vorrebbero sottoporre a controllo, o, in altre parole, snaturare e distruggere.

(3)  Infine che essi sono i nuovi luddisti, bigotti, oscurantisti, in lotta ancora più e peggio della Chiesa dei tempi dell’Inquisizione, contro qualsiasi progresso (ad es. nel campo delle biotecnologie) e contro la libertà (ad es. il globalismo della società aperta).

Si tratta allora di smascherare questi nuovi chierici dell’oscurantismo e dell’ignoranza che pretendono, assai spesso, di parlare in nome del progresso illuminato, e mostrare quello che essi davvero sono: cretinetti arroganti e inquisitori ottusi che, con la formula “l’Italia va governata” vorrebbero imporre, a tutti, sé stessi e le loro fissazioni nefaste e obbrobriose.

 

 


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