Gian Piero de Bellis

Lo stato italiano: l'anonima assassini

(Novembre 2009)

 


 

Giungono dall’Italia  notizie che sarebbe poco definire allucinanti.

22 Ottobre 2006. Un ragazzo di 22 anni di nome Stefano Cucchi, arrestato dai carabinieri per il possesso di una piccola quantità di marijuana e di altre sostanze per uso personale, muore mentre è in stato di detenzione. Le foto che circoleranno  successivamente mostrano sul corpo le percosse ricevute dal giovane. 

3 Novembre 2009. Nicolò Pollari (direttore del Sismi) e il suo vice, Marco Mancini, gli uomini dello Stato accusati del sequestro dell’ex-imam di Milano Abu Omar, non possono essere processati a causa del ... segreto di stato!

8 Novembre 2009. Giuseppe Saladino, un giovane di 32 anni, muore nel carcere di Parma dove era stato portato alcune ore prima per aver contravvenuto all’obbligo degli arresti domiciliari. Non si conoscono ancora le cause della morte ma il giovane prima di entrare in carcere era, a detta della madre, in buono stato di salute.

Questi fatti sono gli ultimi anelli di una catena in cui lo stato italiano, al pari della maggior parte degli stati del mondo, ha mostrato in maniera inequivocabile che esso è una istituzione di natura criminale, a base territoriale, composta da anonimi assassini e farabutti protetti dalle leggi che essi stessi si sono confezionati.

Fino a quando non ci saremo liberati del monopolio territoriale di questa banda, le persone oneste e quelle che vogliono vivere indisturbate non avranno né tranquillità né pace.

 

 


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